Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

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Vettese, Angela 48 occorrenze

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qualcun altro deve condividere questa convinzione, cioè che quel quadro, quella scultura, quell’happening o performance o installazione ambientale tecniche

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scultura di Duane Hanson, magari quella di una donna obesa e oppressa che legge una lettera scritta a mano forse di un figlio in Vietnam? è fatta di

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è difficile trovare, in questo come in qualsiasi altro campo, non è la capacità di fare ma quella di inventare.

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mostre d’arte contemporanea per riempire parte delle sue sale. Sintomatica quella dedicata all’artista di Anversa Jan Fabre, discusso in quanto spesso

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più famose al mondo. Per molti è oggi un capolavoro, forse più per la sua celebrità che per l’effettivo compiacimento e la comprensione di quella

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Kris e Otto Kurz, un salace volumetto del 1933, per afferrare come la figura dell’artista sia coincisa con quella del genio malinconico ed eccentrico ben

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corrisponde l’atteggiamento opposto, ovvero la sparizione dell’identità individuale. Sia attraverso quella che, in ambito letterario, Roland Barthes e

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particolare le vicissitudini attraversate dal suo popolo all’interno di una storia più grande, quella del comunismo. Tra i suoi progetti ricordiamo

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. Anche quando si sono riscoperte storie dell’arte alternative a quella dell’asse EuropaStati Uniti, è stata privilegiata una lettura dell’arte

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linguaggio realista dai contenuti socialisti con evidenti scopi didattici e propagandistici ; l’avanguardia cinese cominciò a scimmiottare quella

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volutamente antidogmatico, la parte più pura del suo lavoro, dedicata a «crateri» e «tagli», a quella realizzata con spirito barocco e kitsch. L’idea che

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dall'autoritarismo implicito nel pensiero sovietico e da una sua possibile estensione in Europa. La strategia fu quella di foraggiare i soggetti più

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Non possiamo scordare che nel dopoguerra, quando ci si rese davvero conto della portata e dell’atrocità della Shoah, Theodor Adorno pronunciò quella

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d’arte che risulterà vincente negli anni a venire sarà quella legata al paese o all’area geografica dove si sposterà il nuovo centro dell’impero. E se

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vicini in una piazza a forma di conca quadrata, bianca, semplice come un foglio posato a terra e trasformato in un catino, come quella che Bruce Nauman ha

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Anche una pratica performativa del tutto differente, quella del tedesco John Bock, esprime un’aspirazione analoga. Qualche anno fa egli ha affrontato

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come quella di cercare un ago in un pagliaio. Ma al contempo l’artista francese sta anche raccontandoci quanto un gruppo possa venire unito da un

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. Quella che un tempo era una mansione personale e manuale è diventata in molti casi un lavoro collettivo che richiede, oltre a competenze prettamente

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Factory, come quella voluta da Andy Warhol, che aveva chiamato a lavorare con sé musicisti, film-makers, attori, performer, tutti parte di una catena di

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felicemente di quella «casa», tanto che ci furono altri artisti che vi presentarono i loro lavori senza doversi preoccupare di permessi e consensi da parte

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distinta da quella di strumento, dispositivo, finestra piena di «apps» verso un contesto interattivo. Ma se cambiano i modi di vivere, permane sempre l

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trovate ancora nuove soluzioni dopo quella ora offerta.

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riconfermate negli anni Novanta. Tra gli esempi, la pittura a fumetti di Roy Lichtenstein e quella tratta da fotografie di Gerhard Richter.

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negli Stati Uniti avviando quella che sarebbe diventata la prima forma di arte autenticamente americana, l’Espressionismo astratto, che assunse due

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: «Esistono una nuova e una vecchia coscienza artistica: la prima si rivolge all’individuale, la seconda, quella nuova, all’universale». Questa

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’elaborazione in serie, si evince come l’obiettivo comune fosse avvicinare la produzione artistica a quella industriale.

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essere fortemente influenzato dal contesto, quella per cui la manualità non è rilevante per l’artista come non lo è per un architetto o un compositore e l

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quella delle pale d’altare e delle finestre istoriate medievali, ed Étant Donnés: 1° la chute d ’eau / 2U le gaz d’éclairage (1946-1966), un

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cibo biologico o per un’acqua minerale, che molti presumono migliore di quella del rubinetto quasi soltanto perché ha un nome. Se guardiamo all’arte

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nastro e tulle: un gesto che annienta ogni interpretazione retorica di quella ragazzina, che non sarà mai altro che una ballerina di fila. Qualche

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Le mensole di Haim Steinbach richiamano al contempo la funzione aulica del piedistallo e quella commerciale dello scaffale da supermercato, su cui l

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Perché nasce questo linguaggio di brandelli? Oggi la sensazione dominante è quella di una precarietà che aumenta in modo proporzionale all’ansia di

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sociologo Richard Sennett ha definito «uomo artigiano» la cui attività si espleta spesso in gruppo. Dalla pittura sui vasi a quella sui muri, dalla

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che l’artista deve dimostrare di avere, se decide di operare in maniera effimera, è quella di scegliere attraverso quali immagini, quali metodi, quali

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possiamo dimenticare nemmeno provocazioni più ironiche, come quella di Piero Manzoni, con le sue numerose repliche (una novantina) della scatoletta

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Warhol Museum. 12. Alighiero Boetti, Senza titolo, 1988. scomparso, sottoposto a quella scarnificazione che, a partire dagli anni Settanta, è stata

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quella che si definisce una complessa rete di scambi tra arte, economia e politica. Il lavoro dell’artista catalano è un resoconto pungente, analitico e

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cerca una via alternativa a quella dell’efficienza e della produttività accelerata imposta dal mercato. Da un lato si rispolvera un ideale mai sopito

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visibili attraverso i loro scritti. Tra questi, la figura senza dubbio più rilevante è stata quella di Clement Greenberg, che ha avallato, protetto e

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(1936-2008), che fu al contempo un artista; il curatore di retrospettive molto precoci nel comprendere l'importanza dell’autore, come quella che dedicò a

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quella nomade e cangiante in ciascuna delle sue tappe, fino alle architetture temporanee alla Serpentine Gallery di Londra, i cui padiglioni sono

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’opera di Robert Morris; solo un occhio presente poteva cogliere il cortocircuito tra riflesso e realtà, laddove tanto l’immagine reale quanto quella

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, dichiarazioni contro la guerra e tanto altro ancora. Marcel Duchamp allestì ben due mostre surrealiste; quella organizzata alla Whitelaw Reid Mansion di New

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A seconda che il collezionista propenda più verso un polo o l’altro, la sua figura assume sfumature differenti: quella del mecenate, del fornitore di

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decreta che debba sopravvivere, che di solito risulta essere ciò che corrisponde meglio ai canoni e al modo di pensare di quella classe.

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di un’opera, ma anche chi è più lungimirante e precorritore. Essi appartengono unanimemente a quella classe che anela alla considerazione pubblica e

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Per quanto vengano denigrati, senza gli introiti commerciali non esisterebbe l’altra faccia della medaglia, ovvero l’arte di ricerca, quella che

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Certo è che i nemici dell’arte visiva, quando condannano in maniera specifica quella contemporanea, assumono spesso una posizione oltranzista. In una

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